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ROMA-FIORENTINA, IL PROFUMO DELLA CHAMPIONS

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&lt;p&gt;Girato l’angolo, ci ritrovammo occhi negli occhi. &lt;strong&gt;Roma-Fiorentina&lt;/strong&gt;, da percorsi diversi, senza incrociarsi (quasi) mai, cambiando strada, inevitabilmente rivali. Resa dei conti, o poco ci manca, per &lt;strong&gt;una corsa Champions sempre più appassionante&lt;/strong&gt; e, man mano che si avvicina il traguardo, impronosticabile in ogni sua forma. Frenano Atalanta, Bologna e Lazio, avanzano Roma, Fiorentina e Juventus; i passi si fanno pesanti, a volte titubanti. E allora, per delineare una mappa, sarà meglio affrontarsi.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;PERCORSI&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Si sono viste spesso da lontano, assaggiando in momenti diversi il gusto dell’Europa che più conta. &lt;strong&gt;La Roma di slancio&lt;/strong&gt;, annullando il margine enorme che solo a metà dicembre la vedeva parecchio distante dal quarto posto. Sir Claudio Ranieri ha già firmato una mezza impresa, raggiungendo quota &lt;strong&gt;18 risultati utili consecutivi in campionato&lt;/strong&gt;, stampando allo stadio San Siro, &lt;a href=&#34;https://highlights.legaseriea.it/2024-2025/highlights-giornata-34/inter-roma-27-04-2025/&#34;&gt;ai danni dell’Inter&lt;/a&gt;, l’ennesima cartolina di una stagione che profuma di storia.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;Appariscente lo è stata anche la Fiorentina&lt;/strong&gt; di Raffaele Palladino, soprattutto nel girone d’andata, accarezzando l’idea di competere con le prime della classe, e poi di nuovo brava a ricompattarsi nel momento di difficoltà durante i primi mesi del nuovo anno.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;La qualità del lavoro ha pagato: la viola è lì a crederci, imponendo la costanza, col coraggio di chi vuole regalare alla città &lt;strong&gt;un sogno che manca dalla qualificazione in Champions League della stagione 2008/09&lt;/strong&gt;.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;IL LAVORO DEI DUE MISTER&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;figure data-asset-id=&#34;a7a7c467-8941-4934-ac9f-8141b834b372&#34; data-image-id=&#34;a7a7c467-8941-4934-ac9f-8141b834b372&#34;&gt;&lt;img src=&#34;https://assets-eu-01.kc-usercontent.com:443/6be6dbcf-fd70-012d-ec80-2d3245f5ce6a/c7e697a0-0193-4d52-964e-5afa895653b2/Sito_HERO_ranieri.jpg&#34; data-asset-id=&#34;a7a7c467-8941-4934-ac9f-8141b834b372&#34; data-image-id=&#34;a7a7c467-8941-4934-ac9f-8141b834b372&#34; alt=&#34;&#34;&gt;&lt;/figure&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;Su Claudio Ranieri si potrebbe scrivere un’enciclopedia&lt;/strong&gt;. La stagione alla Roma non doveva nemmeno esserci. È il sequel inatteso di una saga colossale, il pezzo pregiato di una storia che spazia nel tempo. Chiamato per sistemare, ha finito proponendo una versione giallorossa quantomai convincente. In tutte le sue vesti, questa squadra ha avuto sempre risposte. Perso Dybala per infortunio, il tecnico romano si è inventato la carta della doppia punta “old style”: Shomurodov-Dovbyk in coppia convincono e permettono agli esterni di agire prettamente sulle corsie, senza dover andare a cercare gloria sui binari centrali. &lt;strong&gt;La trasformazione di Soulé &lt;/strong&gt;(sul piano mentale e sulla resa in campo) è la fioritura più bella, quella che in primavera ti lascia a bocca spalancata. L’argentino trascina e anche senatori come Pellegrini, Mancini e Cristante hanno ritrovato collocazione e ruoli da leader nel concetto di Roma pragmatica con il quale Ranieri vuole esprimersi.&lt;/p&gt;&lt;figure data-asset-id=&#34;e1d2fc6d-4a2f-496d-be2d-6ea79b4a42e7&#34; data-image-id=&#34;e1d2fc6d-4a2f-496d-be2d-6ea79b4a42e7&#34;&gt;&lt;img src=&#34;https://assets-eu-01.kc-usercontent.com:443/6be6dbcf-fd70-012d-ec80-2d3245f5ce6a/46526aed-f1eb-4d61-81a2-e29a92a90a51/Sito_HERO_palladino.jpg&#34; data-asset-id=&#34;e1d2fc6d-4a2f-496d-be2d-6ea79b4a42e7&#34; data-image-id=&#34;e1d2fc6d-4a2f-496d-be2d-6ea79b4a42e7&#34; alt=&#34;&#34;&gt;&lt;/figure&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;È un tragitto diverso quello sperimentato da Palladino&lt;/strong&gt;. Con lo zaino molto meno pesante rispetto al collega giallorosso, si è avventurato alla Fiorentina tra l’eredità lasciata da Vincenzo Italiano, fornendosi di un carattere tosto, tipico di chi sa di poter incidere. I due anni di formazione al Monza lo hanno messo in luce, lui ha solamente dovuto aspettare, prendendosi tempo e idee da trasmettere nel contesto ideale. La scelta di Kean sempre e comunque, l’attesa del miglior Guðmundsson, l’amministrazione dell’impegno Conference, tutti aspetti con i quali Palladino si è confrontato, arrivando spesso alle soluzioni corrette. Adesso viene il bello. Il passaggio alla difesa a 3 ha donato maggior solidità alla struttura (solamente 6 gol presi nelle ultime 8 gare di Serie A Enilive), la rotazione in mediana ha permesso a diversi giocatori di continuare a vorticare intorno al nucleo del progetto. &lt;strong&gt;Tra i singoli spicca Rolando Mandragora&lt;/strong&gt;, &lt;a href=&#34;https://www.legaseriea.it/it/media/serie-a/la-rovesciata-monstre-di-mandragora-147695aj4090j3&#34;&gt;reduce dal capolavoro in rovesciata contro l’Empoli&lt;/a&gt;, capace di segnare con costanza soprattutto nelle gare decisive di Conference. La Roma in mezzo al doppio esame Betis Siviglia: in poche settimane si decide la stagione; la Fiorentina arriva agli appuntamenti con grande carica. Servirà l’aiuto di tutti.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;IL PRIMO ROUND&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;&lt;a href=&#34;https://www.legaseriea.it/it/media/serie-a/fiorentina-5-1-roma-140g298mom4km8&#34;&gt;&lt;strong&gt;Match del girone d’andata in cui la Fiorentina si impose 5-1&lt;/strong&gt;&lt;/a&gt;, lasciando Ivan Jurić con i conti di una squadra nel momento più complicato della propria stagione. Nello specifico, furono Kean e Bove a incantare: il primo con la doppietta, il secondo segnando alla ex squadra e dominando la scena a centrocampo. Troppo diversi gli stati di forma delle due formazioni in quel frangente per poter prendere in considerazione fino in fondo la partita. &lt;strong&gt;Allo stadio Olimpico ci si aspetta equilibrio&lt;/strong&gt;, la posta in palio è altissima.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;SPUNTO DAL PASSATO&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Emerge sicuramente l’aneddoto della stagione 2010/11. Mister Ranieri rassegna le dimissioni dalla panchina della Roma dopo la sconfitta contro il Genoa, &lt;strong&gt;sulla panchina giallorossa il 21 febbraio 2011 arriva un giovane 36enne: Vincenzo Montella&lt;/strong&gt;. Bandiera del club capitolino da giocatore, Montella guiderà la squadra fino alla semifinale di Coppa Italia, chiudendo al 6° posto il campionato. Dopo l’esperienza al Catania, la chiamata della Fiorentina nel 2012, dove “l’aeroplanino” vivrà splendidi anni da allenatore, attestandosi quarta forza della Serie A per tre stagioni di fila, facendosi notare spesso anche con i risultati in Europa League.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;&lt;strong&gt;DOPPI EX A SUON DI GOL&lt;/strong&gt;&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Tre attaccanti impressi nella memoria. Il primo, naturalmente, è &lt;strong&gt;Gabriel Omar Batistuta&lt;/strong&gt;, il Re Leone. Miglior marcatore della storia della Fiorentina (203 firme, a parimerito con Kurt Hamrin), l’argentino venne portato in Italia nel ’91 dal Boca Juniors; con il club gigliato trascorse 9 anni di passione: una Coppa Italia, due Supercoppe Italiane e una valanga di reti a suggellare la classe di uno dei più grandi attaccanti di sempre della Serie A. Il passaggio alla Roma nell’estate 2000, a 31 anni, dove la fame di Batistuta venne ripagata grazie allo scudetto di quella stagione, chiudendo a quota 20 gol personali in campionato. Batistuta in giallorosso ci rimase fino al 2003, per poi finire l’avventura italiana con la maglia dell’Inter.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Altro nome che scalda i cuori di entrambe le tifoserie è &lt;strong&gt;Pablo Daniel Osvaldo&lt;/strong&gt;. La Fiorentina lo acquista dal Lecce nel 2007, vedendo nell’argentino caratteristiche affini al campionato italiano. Osvaldo, all’età di appena 21 anni, si presenta con la traccia rock del centravanti eclettico, senza timori reverenziali. La concorrenza in viola è tanta, ma i 5 gol segnati in quell’annata certificano la natura del giovane talento pronto a emergere. Doppietta all’esordio in Serie A contro il Livorno, rete della vittoria 3-2 in casa della Juventus e gioiello in rovesciata per timbrare il pass Champions League all’ultima giornata, in trasferta contro il Torino. Alla Roma ci arriva nel 2011 dopo le tappe Bologna ed Espanyol, restando in giallorosso per due stagioni intere. Osvaldo segna con frequenza, entrando in doppia cifra abbondante durante la seconda annata. Molte volte trascina, a tratti innamora, arrivando anche ad esprimere quel carattere focoso, purtroppo frenante in certe situazioni. Termina l’esperienza romanista con la vittoria della Coppa Italia, passando quindi al Southampton nell’estate 2013.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;L’ultimo citato è &lt;strong&gt;Mohamed Salah&lt;/strong&gt;. A 33 anni, l’egiziano ha trascinato il suo Liverpool al trionfo in Premier League, segnando la bellezza di 28 gol (33, se si contano anche quelli tra coppe nazionali e Champions). Un fuoriclasse assoluto, attuale. Il percorso di Salah ha però avuto la sua espressione di rilancio soprattutto tra i campi della Serie A. Lo abbiamo conosciuto come talento inespresso, arrivato dal Chelsea alla Fiorentina per rilanciare le proprie quotazioni. Mezza stagione allo stadio Artemio Franchi da gennaio 2015 in avanti, con tutto il peso di chi sa di avere gli occhi addosso. Il talento emerge: il pubblico fiorentino si affeziona, lui si prende la scena, in Coppa Italia la Fiorentina butta fuori la Juventus a domicilio anche per merito di una sua doppietta. Piazza così le basi per la risalita nel panorama del calcio europeo. Una trattativa lunga nell’estate successiva lo porterà, poi, a vestire la maglia giallorossa. Ormai Salah è in rampa di lancio: 34 gol complessivi nelle due annate alla Roma e il Liverpool che bussa alla porta di Trigoria. L’egiziano saluta la Serie A nel 2017 per spiccare il volo ad Anfield Road.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;Insomma, l’asse Roma-Firenze è rimasto caldissimo per tanti anni. Adesso entrambe le squadre puntano lo stesso obiettivo, a vele spiegate verso la meta. Il campo presenterà il conto, a noi non resta che goderci la sfida.&lt;/p&gt;&lt;p&gt;(Foto Getty Images)&lt;/p&gt;

L’approfondimento della sfida che ci attende in questa 35ª giornata di Serie A Enilive. Le storie passate tra Roma e Fiorentina, i momenti delle due squadre e le ambizioni che avvicinano i sogni di giallorossi e viola.

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Girato l’angolo, ci ritrovammo occhi negli occhi. Roma-Fiorentina, da percorsi diversi, senza incrociarsi (quasi) mai, cambiando strada, inevitabilmente rivali. Resa dei conti, o poco ci manca, per una corsa Champions sempre più appassionante e, man mano che si avvicina il traguardo, impronosticabile in ogni sua forma. Frenano Atalanta, Bologna e Lazio, avanzano Roma, Fiorentina e Juventus; i passi si fanno pesanti, a volte titubanti. E allora, per delineare una mappa, sarà meglio affrontarsi.PERCORSISi sono viste spesso da lontano, assaggiando in momenti diversi il gusto dell’Europa che più conta. La Roma di slancio, annullando il margine enorme che solo a metà dicembre la vedeva parecchio distante dal quarto posto. Sir Claudio Ranieri ha già firmato una mezza impresa, raggiungendo quota 18 risultati utili consecutivi in campionato, stampando allo stadio San Siro, <a href="https://highlights.legaseriea.it/2024-2025/highlights-giornata-34/inter-roma-27-04-2025/">ai danni dell’Inter</a>, l’ennesima cartolina di una stagione che profuma di storia.Appariscente lo è stata anche la Fiorentina di Raffaele Palladino, soprattutto nel girone d’andata, accarezzando l’idea di competere con le prime della classe, e poi di nuovo brava a ricompattarsi nel momento di difficoltà durante i primi mesi del nuovo anno.La qualità del lavoro ha pagato: la viola è lì a crederci, imponendo la costanza, col coraggio di chi vuole regalare alla città un sogno che manca dalla qualificazione in Champions League della stagione 2008/09.IL LAVORO DEI DUE MISTER<figure data-asset-id="a7a7c467-8941-4934-ac9f-8141b834b372" data-image-id="a7a7c467-8941-4934-ac9f-8141b834b372"><img src="https://assets-eu-01.kc-usercontent.com:443/6be6dbcf-fd70-012d-ec80-2d3245f5ce6a/c7e697a0-0193-4d52-964e-5afa895653b2/Sito_HERO_ranieri.jpg" data-asset-id="a7a7c467-8941-4934-ac9f-8141b834b372" data-image-id="a7a7c467-8941-4934-ac9f-8141b834b372" alt=""></figure>Su Claudio Ranieri si potrebbe scrivere un’enciclopedia. La stagione alla Roma non doveva nemmeno esserci. È il sequel inatteso di una saga colossale, il pezzo pregiato di una storia che spazia nel tempo. Chiamato per sistemare, ha finito proponendo una versione giallorossa quantomai convincente. In tutte le sue vesti, questa squadra ha avuto sempre risposte. Perso Dybala per infortunio, il tecnico romano si è inventato la carta della doppia punta “old style”: Shomurodov-Dovbyk in coppia convincono e permettono agli esterni di agire prettamente sulle corsie, senza dover andare a cercare gloria sui binari centrali. La trasformazione di Soulé (sul piano mentale e sulla resa in campo) è la fioritura più bella, quella che in primavera ti lascia a bocca spalancata. L’argentino trascina e anche senatori come Pellegrini, Mancini e Cristante hanno ritrovato collocazione e ruoli da leader nel concetto di Roma pragmatica con il quale Ranieri vuole esprimersi.<figure data-asset-id="e1d2fc6d-4a2f-496d-be2d-6ea79b4a42e7" data-image-id="e1d2fc6d-4a2f-496d-be2d-6ea79b4a42e7"><img src="https://assets-eu-01.kc-usercontent.com:443/6be6dbcf-fd70-012d-ec80-2d3245f5ce6a/46526aed-f1eb-4d61-81a2-e29a92a90a51/Sito_HERO_palladino.jpg" data-asset-id="e1d2fc6d-4a2f-496d-be2d-6ea79b4a42e7" data-image-id="e1d2fc6d-4a2f-496d-be2d-6ea79b4a42e7" alt=""></figure>È un tragitto diverso quello sperimentato da Palladino. Con lo zaino molto meno pesante rispetto al collega giallorosso, si è avventurato alla Fiorentina tra l’eredità lasciata da Vincenzo Italiano, fornendosi di un carattere tosto, tipico di chi sa di poter incidere. I due anni di formazione al Monza lo hanno messo in luce, lui ha solamente dovuto aspettare, prendendosi tempo e idee da trasmettere nel contesto ideale. La scelta di Kean sempre e comunque, l’attesa del miglior Guðmundsson, l’amministrazione dell’impegno Conference, tutti aspetti con i quali Palladino si è confrontato, arrivando spesso alle soluzioni corrette. Adesso viene il bello. Il passaggio alla difesa a 3 ha donato maggior solidità alla struttura (solamente 6 gol presi nelle ultime 8 gare di Serie A Enilive), la rotazione in mediana ha permesso a diversi giocatori di continuare a vorticare intorno al nucleo del progetto. Tra i singoli spicca Rolando Mandragora, <a href="https://www.legaseriea.it/it/media/serie-a/la-rovesciata-monstre-di-mandragora-147695aj4090j3">reduce dal capolavoro in rovesciata contro l’Empoli</a>, capace di segnare con costanza soprattutto nelle gare decisive di Conference. La Roma in mezzo al doppio esame Betis Siviglia: in poche settimane si decide la stagione; la Fiorentina arriva agli appuntamenti con grande carica. Servirà l’aiuto di tutti.IL PRIMO ROUND<a href="https://www.legaseriea.it/it/media/serie-a/fiorentina-5-1-roma-140g298mom4km8">Match del girone d’andata in cui la Fiorentina si impose 5-1</a>, lasciando Ivan Jurić con i conti di una squadra nel momento più complicato della propria stagione. Nello specifico, furono Kean e Bove a incantare: il primo con la doppietta, il secondo segnando alla ex squadra e dominando la scena a centrocampo. Troppo diversi gli stati di forma delle due formazioni in quel frangente per poter prendere in considerazione fino in fondo la partita. Allo stadio Olimpico ci si aspetta equilibrio, la posta in palio è altissima.SPUNTO DAL PASSATOEmerge sicuramente l’aneddoto della stagione 2010/11. Mister Ranieri rassegna le dimissioni dalla panchina della Roma dopo la sconfitta contro il Genoa, sulla panchina giallorossa il 21 febbraio 2011 arriva un giovane 36enne: Vincenzo Montella. Bandiera del club capitolino da giocatore, Montella guiderà la squadra fino alla semifinale di Coppa Italia, chiudendo al 6° posto il campionato. Dopo l’esperienza al Catania, la chiamata della Fiorentina nel 2012, dove “l’aeroplanino” vivrà splendidi anni da allenatore, attestandosi quarta forza della Serie A per tre stagioni di fila, facendosi notare spesso anche con i risultati in Europa League.DOPPI EX A SUON DI GOLTre attaccanti impressi nella memoria. Il primo, naturalmente, è Gabriel Omar Batistuta, il Re Leone. Miglior marcatore della storia della Fiorentina (203 firme, a parimerito con Kurt Hamrin), l’argentino venne portato in Italia nel ’91 dal Boca Juniors; con il club gigliato trascorse 9 anni di passione: una Coppa Italia, due Supercoppe Italiane e una valanga di reti a suggellare la classe di uno dei più grandi attaccanti di sempre della Serie A. Il passaggio alla Roma nell’estate 2000, a 31 anni, dove la fame di Batistuta venne ripagata grazie allo scudetto di quella stagione, chiudendo a quota 20 gol personali in campionato. Batistuta in giallorosso ci rimase fino al 2003, per poi finire l’avventura italiana con la maglia dell’Inter.Altro nome che scalda i cuori di entrambe le tifoserie è Pablo Daniel Osvaldo. La Fiorentina lo acquista dal Lecce nel 2007, vedendo nell’argentino caratteristiche affini al campionato italiano. Osvaldo, all’età di appena 21 anni, si presenta con la traccia rock del centravanti eclettico, senza timori reverenziali. La concorrenza in viola è tanta, ma i 5 gol segnati in quell’annata certificano la natura del giovane talento pronto a emergere. Doppietta all’esordio in Serie A contro il Livorno, rete della vittoria 3-2 in casa della Juventus e gioiello in rovesciata per timbrare il pass Champions League all’ultima giornata, in trasferta contro il Torino. Alla Roma ci arriva nel 2011 dopo le tappe Bologna ed Espanyol, restando in giallorosso per due stagioni intere. Osvaldo segna con frequenza, entrando in doppia cifra abbondante durante la seconda annata. Molte volte trascina, a tratti innamora, arrivando anche ad esprimere quel carattere focoso, purtroppo frenante in certe situazioni. Termina l’esperienza romanista con la vittoria della Coppa Italia, passando quindi al Southampton nell’estate 2013.L’ultimo citato è Mohamed Salah. A 33 anni, l’egiziano ha trascinato il suo Liverpool al trionfo in Premier League, segnando la bellezza di 28 gol (33, se si contano anche quelli tra coppe nazionali e Champions). Un fuoriclasse assoluto, attuale. Il percorso di Salah ha però avuto la sua espressione di rilancio soprattutto tra i campi della Serie A. Lo abbiamo conosciuto come talento inespresso, arrivato dal Chelsea alla Fiorentina per rilanciare le proprie quotazioni. Mezza stagione allo stadio Artemio Franchi da gennaio 2015 in avanti, con tutto il peso di chi sa di avere gli occhi addosso. Il talento emerge: il pubblico fiorentino si affeziona, lui si prende la scena, in Coppa Italia la Fiorentina butta fuori la Juventus a domicilio anche per merito di una sua doppietta. Piazza così le basi per la risalita nel panorama del calcio europeo. Una trattativa lunga nell’estate successiva lo porterà, poi, a vestire la maglia giallorossa. Ormai Salah è in rampa di lancio: 34 gol complessivi nelle due annate alla Roma e il Liverpool che bussa alla porta di Trigoria. L’egiziano saluta la Serie A nel 2017 per spiccare il volo ad Anfield Road.Insomma, l’asse Roma-Firenze è rimasto caldissimo per tanti anni. Adesso entrambe le squadre puntano lo stesso obiettivo, a vele spiegate verso la meta. Il campo presenterà il conto, a noi non resta che goderci la sfida.(Foto Getty Images)

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